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Animal-rights extremists wreck Milan laboratory


An animal facility at the University of Milan, Italy, was occupied at the weekend by Fermare Green Hill. Animals were taken and cage labels mixed to confuse experimental protocols. Researchers said it would take three years to redo the research into psychiatric disorders destroyed by the intruders.

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Nessun arresto è stato compiuto sabato, durante l’assalto al Dipartimento. L’Università ha comunque comunque denunciato gli attivisti per quella che il Rettore e il Direttore del Dipartimento di Bioscienze hanno definito una ‘Aggressione violenta’ con conseguente ‘devastazione’ dello stabulario. Questi ultimi hanno rimosso le targhette identificative dalle gabbie degli animali, rendendone quindi impossibile il riconoscimento, e distruggendo in questo modo le ricerche in corso. Al momento di lasciare l’edificio, gli attivisti sono riusciti a portare via numerosi animali, non senza prima aver raggiunto un accordo con l’Università che gli permettesse di portare via – successivamente – tutti gli altri animali.

Secondo un report di Nature (link in fondo), cinque persone sono entrate illegalmente negli stabulari del Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Milano. L’assenza di segni di effrazione suggerisce che il gruppo fosse impossesso di carte di accesso elettroniche ottenute illegalmente.

Nel corso dell’irruzione, alcuni attivisti si sono incatenati al collo alle porte, in modo da impedire l’ingresso alla polizia, mentre altri procedevano a documentare le loro azioni con foto e video, a rimuovere le targhette identificative dalle gabbie degli animali, ed a ‘liberare’ un centinaio di topi ed un coniglio.

Lo stabulario accoglie circa 800 animali, composti per la maggior parte da topi geneticamente modificati e qualche coniglio. Alcuni dei topi sottratti sono animali molto speciali, topi cosiddetti ‘nudi’ perché privi di pelo, portatori di particolari mutazioni genetiche e immuno-suppressi, animali senza difese che muoiono in modo estremamente rapido quando sono esposti ad ambienti non controllati. Al momento dell’abbandono della struttura, gli attivisti hanno portato via circa 100 topi ed 1 coniglio.

L’effrazione è avvenuta alle 11 del mattino, in contemporanea ad una legittima manifestazione di protesta contro la ricerca animale che si stava svolgendo in un’altra parte della città. Gli attivisti, una volta infiltratisi all’interno dello stabulario, hanno diffuso le immagini e i video delle loro azioni attraverso i social network: questa improvvisa pubblicità ha richiamato dalla manifestazione in corso molte centinaia di simpatizzanti, che si sono riuniti al di fuori dello stabulario in supporto dei cinque chiusi all’interno.

Michela Matteoli, una neurobiologa che si occupa di autismo ed altri disturbi e che ha perso gran parte del proprio lavoro nell’attacco, ha dichiarato a Nature che

“Ci vorrà l’impegno di tre persone per almeno un anno intero per ricostituire le colonie di topi modello dei diversi disturbi psichiatrici su cui lavoravamo”.

Altre risposte non si sono fatte attendere. In una lettera aperta di condanna dell’assalto, ricercatori del CNR di Milano hanno dichiarato che

Il danno arrecato, difficile da quantificare ma nell’ ordine delle centinaia di migliaia di euro, va però ben oltre la perdita degli animali illegalmente asportati, in quanto gli animalisti hanno tolto i cartellini a tutte le gabbie, rendendo non più identificabili gli animali e di fatto mandando in fumo il lavoro di anni di ricerca scientifica e i finanziamenti relativi. Le ricerche riguardano in gran parte malattie del sistema nervoso, per le quali vi è un disperato bisogno di cure, attualmente non disponibili: autismo, malattia di Parkinson, di Alzheimer, Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, sindrome di Prader-Willi.

Duro è stato anche il professor Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri

L'aggressività di una parte dei movimenti animalisti rende necessaria una forte presa di posizione da parte delle istituzioni scientifiche che operano in campo biomedico. Non è tollerabile che il nostro lavoro possa essere vanificato da persone che operano come se non esistessero le leggi, e compiano reati che rischiano di rimanere impuniti. […] La sperimentazione animale è ancora necessaria se si vogliono realizzare progressi nella terapia delle malattie […] Non possiamo accettare che chi calpesta il diritto di ricerca venga lasciato in libera circolazione, e ci auguriamo che le organizzazioni che si occupano del benessere degli animali non siamo complici e facciano sentire la loro voce contro la violenza.


No arrests were made on Saturday when the incident took place. The University has pressed charges against the activists, and the Rector and the Director of the Department of Biosciences have spoken of a ‘violent aggression’ producing a ‘devastation’ of the animal facility. The activists removed labels from cages, destroying research. The activists also took some of the animals when they left the facility. They were told during negotiations that they would be permitted to come back later and take more.

According to a report in Nature (reference below) five people entered laboratories in the university’s pharmacology department on Saturday morning. The lack of signs of a break-in suggests that the activists may have used an illegally acquired electronic card. 

The facility hosts around 800 animals, mostly genetically modified mice but also some rabbits. Some of the removed mice were delicate mutants and immuno-suppressed ‘nude’ mice, which die very quickly outside controlled environments.

When they left, at 21:30, the activists carried away some 100 rodents, and 1 rabbit. The break-in has taken place at 11:00, during a legitimate rally against animal research that was being held in another part of the city. After their entry, the extremists used social media to broadcast their actions to the various animal rights groups, causing several hundreds of animal rights sympathisers to move from the original rally to demonstrate outside the Department of Pharmacology

The break-in was supported by hundreds of animal-rights sympathisers demonstrated outside, according to reports in the Italian press.

Nature also reported Michela Matteoli, a neurobiologist who works on autism and other disorders and who lost most of her own research in the attack, as saying 

“It will take three people at least a year to build up the colonies we had of mouse models of different psychiatric diseases,” 

An open letter by Milan researchers was published in response to the break-in, condemning it and clarifying the true magnitude of the damage it caused. It stated:

While it is difficult to estimate the total amount of damage caused by the activists, it certainly amounts to several hundreds thousands of euros. But this economic damage is not the worst part: by removing the label tags from the cages, animal rights extremists have literally destroyed years of research, wasting all the finance received to pursue the research from many different organizations[...] And this research was aimed aimed at grave diseases for which no cure exists, like autism, Parkinson's disease, Alzheimer, Multiple Sclerosis, Amyothrophic lateral sclerosis, Prader-Willi syndrome...

http://www.prometeusmagazine.org/wordpress/2013/04/22/occupazione-stabulario-unimi-la-risposta-dei-ricercatori/

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13
aprile23/universita-statale-denuncia-irruzione-animalisti-farmacologia-212814492945.shtml

http://www.nature.com/news/animal-rights-activists-wreak-havoc-in-milan-laboratory-1.12847